A breve lanceremo nuove iniziative che daranno concretezza al nostro impegno formativo per promuovere un’ecografia “ben fatta” e divulgare metodologia e conoscenza dell’ecografia internistica. Anticipiamo anche che è in fase di conclusione l’accreditamento prestigioso e tanto ambito di scuola ecografica di base da parte della società italiana di ecografia. Per non dimenticarci poi della mission di solidarietà ci faremo promotori di collaborazioni con paesi in Africa che potranno giovarsi dell’utilizzo dell’ecografia.

A presto!

Carissimi,

si è appena concluso il Campus Nazionale AGGEI (Giovani Gastroenterologi ed Endoscopisti Italiani), nel quale abbiamo curato un workshop sull’ecografia clinica e le nuove tecniche (Elastometria e Fusione di Immagini). Un grande successo. Ringrazio il consiglio direttivo di cui faccio parte ed il presidente Franco Scaldaferri per aver dato questa splendida occasione di confronto.

Un passo avanti verso una scuola di ecografia che comunichi una buona metodologia ma anche la passione per questa metodica.

allegati

Con piacere abbiamo concluso il primo corso di ecografia clinica con mezzo di contrasto al Campus che, a detta dei discenti, è risultato di ottimo livello e pratico. Si sono susseguite 3 sessioni: fegato, pancreas ed intestino. In ciascuna i relatori hanno presentato i dati più recenti in letteratura sia sulle lesioni focali epatiche che su quelle pancreatiche (ed utilizzo del mezzo di contrasto a fini diagnostici) nonché sull’ecografia nello studio delle anse intestinali in corso di malattia infiammatoria cronica.

E’ stata occasione per presentare le potenzialità del nuovo strumento ecografico a disposizione con sistema di “real time fusion” ed elastometria…Non resta ora che mettersi al lavoro per produrre i primi dati scientifici.

Ad maiora

E’ proprio vero che la tecnologia fa passi da gigante, e non si riesce ad immaginare cosa si possa migliorare ancora. In ambito ecografico le macchine sono tutte di altissimo livello, con definizioni ai limiti della sensibilità della TAC (anzi a volte superiore), con sonde ad alta risoluzione ed ergonomiche, schermi ultra piatti, e gel riscaldati. Eppure, una possibile evoluzione era poter mettere tutte le metodiche di immagine insieme, in corso di esame ecografico. Nasce quindi la FUSION, ovvero un sistema che fonde un’immagine TAC o RMN di un paziente (preferibilmente si tratta di immagini addominali, o meglio ancora fegato), con l’immagine ecografica ottenuta in tempo reale. Il tutto grazie ad un campo magnetico che rende la sonda ecografica una sorta di GPS che individua noduli anche invisibili ad un normale esame ecografico. Il vantaggio indiscusso è la detection di noduli sospetti in TAC o RMN che necessitano di definizione bioptica o di trattamenti di ablazione. Un passo in avanti verso il futuro. Abbiamo conosciuto il Dr Anders Nelsson dell’Università di Uppsala in Svezia, disponibile alle spiegazioni e con cui abbiamo condiviso dei casi reali.